Nasce Agro AVO: IDeA Agro in una partnership strategica con Spo Zentrum e Jingold nella produzione di avocado siciliano

IDeA Agro in una partnership strategica con Spo Zentrum e Jingold nella produzione di avocado siciliano

Milano, 11 marzo 2024

IDeA Agro, in partnership strategica con S.P.O. Zentrum S.r.l. e Jingold S.p.A., ha avviato un nuovo sviluppo agricolo che prevede la realizzazione di un impianto di avocado in Sicilia su un areale di circa 100 ettari nella provincia di Siracusa.

Agro Avo, la nuova realtà nata dalla partnership tra le tre istituzioni altamente sinergiche e complementari, si candida a diventare in pochi anni un player di riferimento nella produzione e commercializzazione di avocado siciliano in Italia.

S.P.O. Zentrum S.r.l., partner operativo locale nell’operazione, è una società siciliana specializzata nella produzione, confezionamento e distribuzione di prodotti ortofrutticoli con circa 450 ettari in Sicilia, magazzini di pre-calibratura in Sicilia e centri logistici e di distribuzione nel centro Italia.

Jingold S.p.A., partner commerciale e di prodotto nell’operazione, rappresenta un attore globale nel settore del breeding e della commercializzazione di kiwi. Dispone di una vasta rete composta da oltre 800 agricoltori e collabora con partner commerciali in Sud America, Asia, Sud Africa ed Europa meridionale.

L’idea di sviluppare un avocadeto in Sicilia è legata all’evidente opportunità di mercato che vede da diversi anni un trend dei consumi in costante ascesa sia a livello nazionale che internazionale. Dal punto di vista produttivo, la Sicilia offre un microclima ideale per la coltivazione dell’avocado consentendo di coniugare qualità del prodotto, rese produttive elevate ed abbattimento dei costi di logistica con evidenti benefici in termini di sostenibilità.

L’operazione comporta infatti impatti positivi dal punto di vista ESG, poichè strutturata con l’adozione di pratiche di irrigazione efficienti e pratiche agricole sostenibili volte alla conservazione delle risorse idriche e preservazione del suolo mediante utilizzo di impianti di ultima generazione. Parallelamente, l’attuazione di una filiera corta e il sequestro di carbonio messo in atto dalla coltura giocheranno un ruolo significativo nella riduzione delle emissioni atmosferiche, fornendo così un duplice beneficio ambientale. Inoltre, l’impianto sarà connotato da una completa tracciabilità ai fini di garantire alta qualità del prodotto e da un importante sostegno all’economia locale attraverso investimenti mirati con un impatto sociale tangibile, al fine di creare opportunità occupazionali sul territorio. L’investimento offre dunque un quadro integrato per affrontare sfide ambientali, sociali ed economiche, promuovendo sviluppo e utilizzo di pratiche agricole sostenibili, importanti per la conservazione delle risorse naturali e la valorizzazione della Sicilia.

Pier Luigi Rossi, Managing Director del Fondo IDeA Agro, ha commentato:


“Sono lieto di annunciare con entusiasmo l’inizio di questo ambizioso progetto, che ci vede collaborare con rinomati partner nell’ambito della produzione e della commercializzazione di prodotti ortofrutticoli italiani come S.P.O. Zentrum e Jingold. Dal suo primo closing nel 2018, il Fondo ha concluso con successo, con questa ultima operazione, nove investimenti per complessivi oltre 1.000 ettari, mirati a potenziare e sviluppare filiere agricole e agroindustriali corte e integrate. Siamo estremamente orgogliosi dei risultati finora ottenuti, che confermano la bontà dell’intuizione iniziale di investire nell’agribusiness e di posizionare IDeA Agro come il principale fondo di private equity specializzato nel settore agricolo in Italia”.


Giacomo Rizzo, Amministratore Delegato di S.P.O. Zentrum S.r.l., ha commentato:

“Siamo fieri di collaborare con IDeA Agro e Jingold in questo nuovo sviluppo per la coltivazione di avocado nazionale in Sicilia. Questo progetto rappresenta un’ottima opportunità, che potrebbe portare benefici significativi all’agricoltura locale e all’economia regionale. Riteniamo che l’investimento nella coltura di avocado in Sicilia possa offrire a S.P.O. Zentrum interessanti prospettive di crescita, promuovendo una gamma ancora più diversificata di colture all’interno del portafoglio prodotti e offrendo un’ulteriore risorsa redditizia per la società”.

Alessandro Fornari, Amministratore Delegato di Jingold S.p.A., ha commentato:

“Siamo entusiasti della nostra partnership con IDeA Agro e S.P.O. Zentrum per lo sviluppo di un nuovo impianto di avocado. Questa iniziativa rappresenta un passo significativo nella nostra strategia di espansione e diversificazione. La Sicilia offre un ambiente ideale per lo sviluppo di questa coltura e collaborare con partner esperti del settore ci permette di combinare le nostre competenze e risorse per massimizzare il successo di questo progetto. Siamo fiduciosi che l’impianto avrà un impatto positivo sia sul territorio che sulla nostra società, e non vediamo l’ora di offrire il nostro contributo in questa collaborazione”.

IdeA Agro si è avvalso del supporto di Areté s.r.l., nel ruolo di advisor di business, della società di advisory Ettore Fieramosca per la parte relativa al mercato e da Giovannelli e Associati sotto il profilo legale.

Mario Cortesi ospite di IMN in occasione del Distressed investing Forum 2024

Distressed investing Forum 2024

Londra, 29 febbraio 2024

Mario Cortesi, Managing Director dei Fondi NPL, ha partecipato alla tavola rotonda “NPL Securitisation – Which Way Forward?” nell’ambito del Distressed Investing Forum 2024, organizzato da Information Management Network (IMN), tenutosi lo scorso 29 febbraio a Londra.


Leopoldo Reaño ospite di Harmon in occasione dell’evento Capital Letters a Madrid

Leopoldo Reaño ospite di Harmon in occasione dell’evento Capital Letters

Madrid, 27 febbraio 2024

Leopoldo Reaño, Managing Director del fondo Taste of Italy 2 Spain, ha partecipato alla tavola rotonda “Los mercados privados ante el nuevo entorno de tipos” tenutasi durante la seconda edizione di Capital Letters organizzata da Harmon.

Leopoldo Reaño, Managing Director Spain - DeA Capital Alternative Funds Sgr - Gruppo De Agostini

Taste of Italy 2 investe in Avantea, leader mondiale nei servizi di riproduzione assistita equina

Taste of Italy 2 investe in Avantea, leader mondiale nei servizi di riproduzione assistita equina

Milano, 22 febbraio 2024

Taste of Italy 2, fondo di private equity specializzato nel settore agroalimentare gestito da DeA Capital Alternative Funds SGR, ha acquisito il 55% di Avantea S.r.l. con l’obiettivo di accelerarne la crescita anche tramite lo sviluppo internazionale.

Avantea, fondata nel 2008 a Cremona da Giovanna Lazzari e Cesare Galli, studiosi affermati a livello internazionale nel settore delle biotecnologie della riproduzione degli animali, è leader mondiale nei servizi di riproduzione assistita di cavalli da competizione. La società ha rivoluzionato il settore introducendo in ambito equino la tecnologia ICSI (Intracytoplasmic Sperm Injection), con chiari vantaggi sia per il benessere animale sia per gli allevatori. La tecnologia ICSI è minimamente invasiva ed è particolarmente indicata per gli esemplari di grande valore e per le cavalle da competizione poichè non interferisce con il loro calendario agonistico.

Avantea gestisce il più grande laboratorio ICSI al mondo e dispone di formulazioni e metodologie proprietarie sviluppate in trent’anni di R&D che garantiscono tassi di successo superiori alla concorrenza. La società opera in partnership con le principali cliniche veterinarie europee, che si avvalgono di Avantea per la procedura ICSI, continuando a seguire in proprio le cavalle in tutte le altre fasi della procedura di riproduzione assistita. Avantea è inoltre in grado di offrire agli allevatori un servizio completo grazie alla disponibilità di circa 300 cavalle riceventi, ospitate nell’allevamento di Cremona che si estende su 3 ettari ed è stato completamente rinnovato nel 2022.   

Nel 2023 la società ha sviluppato un fatturato di c. 10 milioni di euro, di cui l’80% all’estero; i primi mercati, oltre all’Italia, sono Olanda, Belgio, Francia, Germania e Medio Oriente.

Taste of Italy supporterà la società nel consolidamento della propria leadership a livello mondiale tramite il rafforzamento della struttura manageriale e commerciale, l’apertura di nuovi laboratori e il lancio di ulteriori servizi.

I soci fondatori, Giovanna Lazzari e Cesare Galli, manterranno una partecipazione del 45% a fianco di Taste of Italy e proseguiranno la loro attività in azienda, con focus sull’area tecnico-scientifica e di R&D.

Filippo Amidei, Managing Director di Taste of Italy, ha commentato:

“Avantea è un campione di innovazione e ha rivoluzionato il settore della riproduzione assistita dei cavalli da competizione portando grandi benefici ai propri clienti e migliorando il benessere animale. La società ha una notorietà e una reputazione uniche sul mercato, frutto della propria leadership tecnica e scientifica. Siamo onorati di affiancare i fondatori in un ambizioso progetto di crescita che si propone di accelerare la diffusione della tecnologia ICSI nel mondo, accrescendo il livello di servizio ai clienti in logica di partnership”.


Giovanna Lazzari, Co-Fondatore di Avantea, ha commentato: “Siamo convinti che con il supporto di Taste of Italy accelereremo il percorso di crescita di Avantea, tanto sul mercato nazionale quanto sui mercati esteri, consolidando il nostro posizionamento, mantenendo il livello di qualità dei nostri servizi e intensificando ulteriormente l’attività di ricerca e sviluppo che ha sempre sostenuto la nostra capacità di guidare lo sviluppo tecnologico del settore”.

Cesare Galli, Co-Fondatore di Avantea, ha commentato: “Avantea è un’eccellenza italiana, universalmente riconosciuta come il migliore e più avanzato fornitore di servizi di riproduzione assistita nel settore equestre e oltre, come testimoniato anche dalla notizia di questi giorni ripresa dai media di tutto il mondo per aver ottenuto la prima gravidanza di rinoceronte bianco, per salvare una specie in via d’estinzione. Costruendo sulla leadership scientifica della società, con questa operazione intendiamo dotarci di una struttura manageriale e commerciale idonea a competere più efficacemente sui mercati internazionali compreso gli Stati Uniti dove siamo già presenti con la nostra filiale locale, Equigea LLC”.

Per Taste of Italy, l’operazione è stata guidata dai Managing Director Filippo Amidei e Pierluca Antolini.

Taste of Italy è stato assistito dallo Studio Legale Advant NCTM, da Fineurop Soditic in qualità di M&A advisor e debt advisor, da Alvarez & Marsal per la due diligence finanziaria, da LifeScience Consultants per la due diligence di business, da Russo De Rosa Associati per la due diligence fiscale e la strutturazione dell’operazione, da ERM per la due diligence ESG.

Avantea è stata assistita da UBS in qualità di M&A advisor, dallo Studio Legale LCA, da A.T. Kerney per la due diligence di businesse dallo studio Nexus Avvocati e Commercialisti per gli aspetti fiscali e contabili.  

L’operazione è stata strutturata e finanziata da BPER, tramite la propria divisione C&IB, assistita da Legance quale legal advisor.

DeA Capital punta su food e retail, novità in arrivo nel primo semestre. Intervista A pierluca Antolini e Vincenzo Manganelli

DeA Capital punta su food e retail,
novità in arrivo nel primo semestre.

Retail Food, 15 febbraio 2024

Dopo Alice Pizza e Legami, il braccio finanziario di De Agostini tiene le antenne orientate sul segmento consumer. Possibili target: ristorazione quick service e moda fast fashion. La nostra intervista a Pierluca Antolini, Managing director del Fondo Taste of Italy, e Vincenzo Manganelli, che ricopre lo stesso incarico per i Fondi Special Situation.

DeA Capital è una piattaforma indipendente di Alternative Asset Management, al 100% controllata dal gruppo De Agostini, con asset in gestione per oltre 27 miliardi di euro. Le sue attività spaziano dall’immobiliare ai fondi di investimento, passando per il private equity. Tra i suoi “bracci armati”, DeA Capital Alternative Funds è la Sgr che per lo più si occupa di mettere a segno gli investimenti nelle aziende che vanno a toccare il lato consumer, alcune delle quali sono importanti protagoniste del retail e delle catene di ristorazione. La Piadineria, Alice Pizza, Legami, le pizzerie spagnole Carlos sono alcuni dei marchi più significativi che fanno, o hanno fatto parte, del portafoglio. Qual è la posizione della società rispetto agli investimenti retail? Ci sono novità in arrivo in questo 2024? Ne abbiamo discusso con Pierluca Antolini, Managing director del Fondo Taste of Italy, e con Vincenzo Manganelli, che ricopre lo stesso incarico per i Fondi Special Situation.

Il portafoglio di DeA Capital Alternative Funds racchiude nomi come Alice Pizza e Legami, ma anche le pizzerie spagnole Carlos. Qual è attualmente la posizione della società in questi ambiti tipicamente consumer? Potrebbero esserci nuove operazioni nel primo semestre 2024?

(Antolini): I fondi gestiti da DeA Capital Alternative Funds sono attivi e pronti a cogliere opportunità di mercato interessanti nell’ambito dei settori retail e ristorazione, con particolare attenzione a iniziative in grado di coniugare crescita dimensionale e creazione di valore per gli stakeholder. Al momento sono in fase di analisi preliminare alcune opportunità di investimento consumer che potrebbero trovare una conclusione positiva nella prima metà del 2024.

Come possiamo definire la vostra strategia d’investimento? Ad esempio, da poco avete investito in Legami con una quota di minoranza. Da che cosa dipende la scelta?

(Manganelli): Flexible Capital investe in aziende che desiderano affrontare un percorso di business transformation, vale a dire cambiamenti rilevanti nella governance, nei processi o nella struttura organizzativa, nel go to market. I processi di cambiamento richiedono un mindset di lungo periodo. Il Flexible Capital può investire indifferentemente in quote di maggioranza o di minoranza. In Legami abbiamo investito in una quota di minoranza perché abbiamo sostituito il precedente socio di minoranza, ma soprattutto perché abbiamo trovato con l’imprenditore piena e totale sintonia sulle strategie future della società.


Vincenzo Manganelli, Managing Director dei fondi Special Situation

Qual è il rapporto che il fondo cerca di intrattenere con il management dell’azienda?

(Manganelli): Il management è la risorsa chiave per i processi di cambiamento, spesso sono necessari nuovi innesti per accelerare il cambiamento culturale. Nel rispetto dei diversi ruoli, noi non facciamo mai mancare il nostro supporto costruttivo.

Quale deve essere la classe dimensionale minima di una società interessante per DeA Capital Alternative Funds come giro d’affari o presenza di negozi sul territorio?

(Manganelli): Il Flexible Capital ha dei parametri minimi: ad esempio, il fatturato non può essere inferiore ad euro 50 milioni.

Il 2023, specialmente nella seconda metà, è stato un anno di calo dei consumi, dall’alimentare, all’abbigliamento, mentre la ristorazione ha tenuto meglio. Nel 2024 il livello dei prezzi dovrebbe stabilizzarsi e si auspica un allentamento a livello di tassi di interesse. Queste considerazioni legate alla congiuntura, che peso hanno nella scelta dei vostri investimenti?

(Antolini): Generalmente nella valutazione di possibili investimenti prendiamo in considerazione tutti i fattori che possono incidere sulle prospettive di sviluppo e sulle performance aziendali. Ciò premesso, operando su un orizzonte temporale di valorizzazione di 5/6 anni e con un approccio più industriale che strettamente finanziario, privilegiamo considerazioni di crescita sostenibile nel medio lungo termine piuttosto che situazioni di ritorno a breve periodo. Per DeA Capital Alternative Funds un investimento di successo si può dire tale se, una volta concluso il nostro ciclo di sostegno e di crescita e ceduta la partecipazione, la società prosegue il suo percorso di sviluppo con il nuovo azionista di riferimento. Ne sono testimonianza i casi di Lurisia, ceduta a Coca-Cola, e di Gruppo La Piadineria, per rimanere nell’ambito retail, che dopo il periodo di nostra gestione ha più che triplicato i propri punti di vendita mantenendo un elevato profilo di redditività.


Pierluca Antolini, Managing Director - DeA Capital Alternative Funds Sgr - Gruppo de Agostini
Pierluca Antolini, Managing Director dei fondi Taste of Italy

Attualmente i fondi Taste of Italy sono quelli legati al food, l’ultimo nato Flexible Capital ha investito in Legami. Continueranno questi ad essere gli strumenti operativi nel retail/ristorazione?

(Antolini): I fondi diretti specializzati legati al food & beverage e il fondo Flexible Capital sono il veicolo preferenziale per gli investimenti di DeA Capital Alternative Funds dedicati ai settori retail e ristorazione. Il motivo di tale scelta risiede principalmente nell’esperienza sviluppata dai team di gestione nello specifico campo di investimento. Ogni fondo gestito da Dea Capital Alternative Funds è guidato da un team dedicato e l’esperienza maturata in anni di analisi di aziende, scenari competitivi e contesti di mercato rappresenta un patrimonio di know how unico e difficilmente ricostruibile in poco tempo o con risorse diverse.

Qual è il profilo degli investitori di questi fondi?

(Antolini) Sono sia soggetti istituzionali nazionali ed esteri, quali casse previdenziali, assicurazioni, istituti di credito, fondazioni bancarie e fondi intergovernativi, sia family office e imprenditori del settore.
Quello che li accomuna è la convinzione che i settori retail e alimentare rappresentino un ambito di investimento molto interessante sia in Italia che in Spagna che, se non del tutto immuni dall’andamento di sfavorevoli fattori congiunturali, abbiano una sensibile capacità di ripresa e assicurino un ritorno significativo nel medio lungo periodo.

Secondo l’osservatorio di Deloitte, il mercato italiano del foodservice vale 103 miliardi. Le catene assorbono meno del 10% e le insegne si dividono circa al 50% in “full service”, 31% “quick service” e il resto da ascrivere a bar/caffetterie. Qual è il più promettente? In questo contesto, Alice Pizza finora è una scommessa vinta?

(Antolini): Alice Pizza costituisce un’operazione di successo per il Fondo Taste of Italy, avendo superato brillantemente il periodo del Covid e l’incremento dei prezzi delle materie prime, mantenendo un solido percorso di crescita dimensionale e di risultati economici. La società gestisce direttamente oltre 100 punti di vendita e ha avviato di recente un processo di espansione internazionale che apre ulteriori significative opportunità di crescita, oltre a quelle offerte dal mercato domestico. Crediamo molto nel modello di business del quick service, che riteniamo un formato di ristorazione particolarmente adatto a rispondere alle attuali tendenze di consumo. In questo ambito cerchiamo di privilegiare modelli e formati che siano caratterizzati da flessibilità in termini di location, trasversalità di fruizione, offerta focalizzata, linearità gestionale e scalabilità nazionale ed estera.

Avete mai preso in considerazione di investire in un marchio di moda/abbigliamento? Quale settore vedreste meglio, tra fast fashion, alto di gamma o altri segmenti?

(Manganelli): Non escludiamo di investire in marchi di abbigliamento. La nostra lettura del mercato, attuale e prospettica, ci porta a valutare posizionamenti nel basso di gamma. Ecco, possiamo affermare che con questo atteggiamento otteniamo già buoni risultati. Naturalmente ciò non esclude che se dovessero presentarsi nuove opportunità di investimento noi saremmo pronti a coglierle.

“Omnicanalità” ed “esperienzialità” sono tra i concetti più utilizzati (anche un po’ abusati) per definire alcune dei requisiti che il commercio di oggi deve avere, per restare al passo con i desiderata degli utenti. Qual è la vostra considerazione su questi aspetti?

(Antolini): Teniamo in grande considerazione la comunicazione con i clienti delle nostre aziende retail e l’esperienza da loro vissuta nei punti di vendita e nella rete. I nostri progetti sono concentrati nel rendere sempre più agevole l’accesso e gratificante l’utilizzo dei prodotti e dei servizi offerti, lavorando per migliorare costantemente le nostre performance, anche grazie alla strutturazione di un avanzato sistema di monitoraggio basato su specifici KPI. Chiaramente questo richiede sia investimenti materiali che in capitale umano, mirati in particolare a ridurre i tempi di attesa e a consentire una scelta sempre più informata e consapevole, ad esempio sviluppando progetti digitali e di fidelizzazione, o a migliorare il contatto e il servizio alla clientela con corsi di formazione, motivazione e aggiornamento dedicati al personale.


Leopoldo Reaño: il punto di vista del Managing Director per il Diario Economico Nacional el Economista

Leopoldo Reaño: il punto di vista del Managing Director per il Diario Economico Nacional el Economista

El Economista, Suplemento Capital Privado, 26 dicembre 2023

“Le azienda hanno dimostrato la propria capacità di adattamento”

Leopoldo Reaño, Managing Director Spain - DeA Capital Alternative Funds Sgr - Gruppo De Agostini

WRM Group: presentazione dei risultati di una ricerca su ESG e Private Equity, partecipa Alessandra Patera

WRM Group: ESG e private equity, confronto tra professionisti del settore

Milano, 19 dicembre 2023

Alessandra Patera, Head of marketing, Institutional Sales, ESG ha partecipato alla tavola rotonda “Presentazione dei risultati di una ricerca su ESG e Private Equity, confronto tra professionisti del settore”.


Luci di Natale interattive Twinkly, Ledworks leader mondiale

Con i led intelligenti, da Chanel al Vaticano l’albero si accende via app

L’Economia del Corriere della Sera, 18 dicembre 2023

Pensionata la classica lampadina, quello dell’illuminazione intelligente è un nuovo e ghiotto mercato, in costante evoluzione. Secondo un’indagine condotta dall’americana Grand View Research, nel 2023 il mercato dello smart lighting vale nel mondo oltre 15 miliardi di dollari (di cui 5,6 miliardi in Europa), ed è destinato a raggiungere un valore di 72,35 miliardi nel 2030, complice l’evoluzione delle intelligenze artificiali e del mondo dell’Internet degli oggetti, con un incremento annuo stimato del 22,1%.

Dopo la pandemia, che ha spinto le persone a vivere (e investire) di più in casa, non ci si limita più alla semplice illuminazione delle stanze. L’ultima tendenza della domotica è creare ambienti di luci e colori in movimento, capaci di seguire il nostro umore e creare ambientazioni differenti a seconda del momento. I nuovi led intelligenti a basso consumo si usano in casa e all’aperto, si comandano con un’app e permettono un notevole risparmio in bolletta. Lo sanno bene i colossi come Philips, che con la linea Hue ha scommesso sull’illuminazione intelligente sin dal 2010, conquistando oggi una fetta di mercato del valore di oltre 600 milioni di dollari, e Ikea, che già dal 2016 ha eliminato le lampadine dal suo catalogo. Ma nessuno aveva pensato di coniugare questa tendenza con il Natale.

Nessuno a eccezione di una piccola startup italiana nata nel 2016 nei pressi di Padova, che ha come protagonisti le luci dell’albero di Natale e tre imprenditori: Andrea Tellatin, Marco Franciosa e Stefano Grasselli, oggi rispettivamente amministratore delegato, presidente esecutivo e direttore finanziario di Ledworks. L’idea (di Franciosa) nacque dall’osservazione di quanto fossero ferme al passato le luci dell’albero di Natale, sempre uguali e ormai anacronistiche in un mondo fatto di smartphone e interazione.

Franciosa intuisce che grazie alle potenzialità di un moderno led Rgb, istruendo opportunamente ogni singola luce sull’albero in tempo reale, sarebbe stato possibile interagire con i colori, creando un albero di Natale capace di ogni sorta di animazioni personalizzate, comandate tramite un’applicazione dedicata sullo smartphone.

L’idea porta Ledworks – dove il fondo Sviluppo Sostenibile di DeA Capital Alternative Funds ha acquistato nel 2022 la maggioranza – ad autofinanziarsi per produrre dei prototipi pieni di bug, come ricorda Tellatin, arriva nel 2018 il primo ordine, da parte dei grandi magazzini John Lewis in Oxford Street a Londra. Un ordine per mezzo milione di euro, che richiese la creazione di una squadra di 14 persone. Oggi Ledworks, con le sue strisce luminose Twinkly, è leader mondiale del mercato delle luci natalizie smart con un fatturato superiore ai 50 milioni di euro e una redditività di quasi un milione a testa per dipendente. Esporta il 90% del prodotto, negli Stati Uniti, in Canada e UK, e ha tre sedi, in Italia, in America e in Cina.

Ma il solo mercato consumer non è ritenuto sufficiente e Ledworks decide di espandere la propria area d’interesse, con la creazione di una nuova divisione business, dedicata alle aziende e alle autorità municipali di tutto il mondo, affidata a Matteo Canepa. “La nostra tecnologia – dicono – ci permette di creare immense decorazioni animate a costi di circa un decimo rispetto a quanto fosse necessario in precedenza”. E’ così che proprio quest’anno, insieme ai magazzini John Lewis di Londra e all’italiana Rinascente, Ledworks ottiene l’appalto per illuminare a festa il Vaticano. Chanel decide di far risplendere Milano con le Twinkly, la città di Tokyo assolda Twinkly per decorare decine di abeti sparsi nella metropoli e a Guatemala City svetta il più alto albero di Natale del mondo.

Ma non è tutto: per il 2024 Ledworks intende realizzare l’illuminazione interattiva di alcuni chilometri della Grande Muraglia di Jakarta, permettendo a ogni bambino, con il suo smartphone, di lasciare graffiti e messaggi luminosi sul muro. L’unico vero concorrente di Twinkly è rappresentato dall’enorme numero di piccoli produttori cinesi di lucine di minor qualità e minor prezzo.

“Sappiamo che il nostro prodotto è costoso – spiega Tellatin – ed è destinato a un target alto di mercato. E benché abbiamo rilevato che il 40% dei consumatori torna ogni anno ad acquistare i nostri prodotti, abbiamo deciso di produrre una nuova linea, i “Candies” dedicati a un pubblico con una minore capacità di spesa”.

Venduti a 49 euro, i Candies sono ninnoli smart, come un bastone di marzapane, un cappello a cilindro o una stella cometa, capaci di seguire la stessa illuminazione interattiva dell’albero.

OMB Saleri: il balzo è arrivato con DeA Capital

Dal 2021 il fondo ha il 30% della società
OMB Saleri: il balzo è arrivato con DeA Capital

Giornale di Brescia, 15 dicembre 2023

“Il confronto tra imprenditori e fondi non è sempre facile ma costruttivo per entrambi”


Omb Saleri, azienda bresciana leader mondiale nella produzione di valvole e regolatori per la gestione di gas complessi, fondata oltre 40 anni fa da Paride Saleri, tuttora presidente e amministratore delegato, nonché azionista di riferimento della società è riuscita ad anticipare, con grande visione strategica, alcuni importanti macro-trend. La società nasce come produttore di valvole di sicurezza per l’uso domestico del gas e, nel corso degli anni, consolida la propria reputazione di innovatore entrando in segmenti a maggior valore aggiunto come le valvole per veicoli a Gpl, a metano e, dal 2012, le valvole per veicoli fuel cell alimentati a idrogeno, espandendo progressivamente la propria presenza a livello internazionale e accreditandosi come fornitore dei principali Oem del settore automotive.



Nel 2021 Saleri decide di aprire il capitale ad un’azionista di minoranza in grado di supportare Omb Saleri in questa fase di crescita e sviluppo, scegliendo il fondo di private equity “Sviluppo Sostenibile” di DeA Capital Alternative Funds. Sviluppo Sostenibile è entrato nel capitale di Omb Saleri con una quota del 30%, acquisita prevalentemente in aumento di capitale, con l’obiettivo di supportare il piano industriale della società, e gli importanti investimenti in tecnologie e macchinari, necessari per incrementare la capacità produttiva. In questi 2 anni Omb Saleri vede una crescita significativa del proprio fatturato e ha avviato una proficua collaborazione con Bosch per lo sviluppo delle valvole H2, consolidando la presenza nei mercati internazionali e la propria leadership. Inoltre, l’azienda ha potuto diversificare la propria offerta, entrando in nuovi segmenti di mercato e rafforzando la propria posizione come innovatore nel settore: basti pensare che già a partire dal 2022 la società inizia a collaborare per la “ricerca e sviluppo” con i giganti del settore Aerospace, quali Airbus. Il confronto tra imprenditori e fondi non è sempre facile, in quanto ci sono compromessi da fare da entrambe le parti per far convivere la disciplina di un approccio finanziario con la visione imprenditoriale. Nella maggior parte dei casi, il confronto di vedute è virtuoso e costruttivo per entrambi.

Inoltre, fra Omb Saleri e “sviluppo sostenbile” non mancano le affinità di vedute, ad esempio, in ambito Esg. Sebbene Omb fosse già un esempio virtuoso di attenzione alle tematiche di sostenibilità (asilo aziendale, corsi per dipendenti, car pooling, …), l’entrata nel capitale di un fondo di private equity che ha nell’attenzione alle tematiche Esg un suo tratto distintivo rafforza ulteriormente gli sforzi in questa direzione. In questi due anni Omb è diventata società benefit, aumentato l’energia autoprodotta grazie al fotovoltaico, migliorato l’efficienza energetica e portato a termine attività che l’hanno porttaa a vincere, nel 2022, diversi riconoscimenti.

MIBE: Lezione a cura di Gianandrea Perco nell’ambito del seminario“Firm valuation and capital markets instruments”

Lezione a cura di Gianandrea Perco nell’ambito del seminario
“Firm valuation and capital markets instruments”

Pavia, 1 dicembre 2023

Gianandrea Perco, Amministratore Delegato DeA Capital Alternative Funds SGR, ha tenuto la lezione “Private Equity Investments: DeA Capital Alternative Funds Experience” nell’ambito del seminario “Firm valuation and capital markets instruments” presso il corso di laurea Master Programme in International Business and Economics (MIBE) dell’Università di Pavia.


Leopoldo Reaño per CAPcorp 2023

CAPCorp 2023

Madrid, 30 novembre 2023

Leopoldo Reaño Costales, Managing Director del Fondo Taste of Italy 2, ha partecipato alla XXIII edizione di CapCorp 2023 unendosi alla tavola rotonda “Build Ups”.


Legàmi non fa saldi, ogni prodotto è soldout. I ricavi verso quota 100.

“Con le emozioni realizziamo numeri da start-up, anche se siamo nati 20 anni fa in un garage”, dice il fondatore Alberto Fassi. Ora l’azienda bergamasca ha 57 boutique, 400 dipendenti con un’età media di 33 anni (soprattutto donne) e scommette sull’estero

La Repubblica, Affari&Finanza, 27 novembre 2023

Il primo calendario dell’Avvento di Legàmi, prodotto in 30 mila copie, è entrato nei negozi il primo novembre, e due settimane dopo era già esaurito. Alberto Fassi, fondatore, amministratore delegato e soprattutto direttore creativo dell’azienda, non se l’aspettava, anche perché il calendario è uscito dai negozi e ricomparso sui siti che vendono oggetti da collezione, al doppio prezzo.

La storia di fassi è uno dei rari esempi dell’imprenditorialità nostrana che nasce in un garage, come quello di Nerio Alessandri di Technogym, o il più noto Bill Gates di Microsoft. Dopo studi in economia e un lavoro di prestigio in Kpmg, Fassi lasic ail posto fisso per fare un master di creatività in Cattolica, ed è lì, durante un progetto dell’università, che si inventa la cinghia per i libri, da cui il nome Legàmi. “Ho iniziato a far produrre, commercializzare vendere e distribuire cinghie per libri, scrivendo anche le fatture – racconta Fassi dalla sede di Bergamo detta “Capannone zero” dove nascono le idee – nei weekend davo una mano alla cassa nella libreria di famiglia, e mi sono accorto che la gente cercava qualcosa di diverso”.

Dalla cinghia alla cancelleria, e poi una fornitura di articoli e oggetti colorati per un campionario di 4mila referenze, sei edizioni speciali l’anno, e 15 personaggi, tutti animali (il corgi ha appena preso il posto del koala), con un loro legame e un messaggio particolare. Nonostante questo assortimento non ci sono saldi, e ogni prodotto va sempre esaurito. Legàmi, il cui anno fiscale termina a fine marzo, nel 22-23 aveva 77 milioni di ricavi (+50% sul 2021-22) con una marginalità a due cifre e conti in nero.

A novembre, prima della campagna di Natale, il gruppo che ha sede a Bergamo aveva già risultati record, e ora prevede di chiudere l’anno sfondando ampiamente quota 100 milioni di fatturato: a marzo il gruppo si prepara ad annunciare un’altra crescita a due cifre su tutta la linea di bilancio.

“Siamo nati vent’anni fa, ma ogni anno registriamo numeri da strat up – spiega Fassi – la gente continua a chiederci nuovi articoli, quest’anno nelle nostre 57 boutique a gestione diretta in Italia abbiamo accolto 15 milioni di visitatori: chi varca la soglia entra in un luogo di meraviglie, dove ci sono oggetti per tutte le tasche che ispirano un sorriso, dallo stationary alla casa ai giochi vintage”.

Una crescita tumultuosa che il prossimo anno si rafforzerà all’estero dove il gruppo pianifica le prossime aperture a gestione diretta e dove il gruppo realizza già attraverso il canale wholesale il 60% dei suoi ricavi. “Per le nuove boutique stiamo guardando alcune location nelle principali capitali del Vecchio continente, ma anche in Medio Oriente – spiega Fassi – a oggi solo il 5% dei ricavi deriva dall’online, e dove apriamo un negozio fisico crescono subito le vendite online. Ma noi crediamo molto nei luoghi e nelle emozioni che sipirano, ci piacciono penne e quaderni, ma abbiamo sviluppato anche altri 14 categorie di prodotti e sentiamo il bisogno di essere meno digitali”.

Non sono escluse nuove diversificazioni di prodotto e collaborazioni, mentre sono bandite dal modello di business tutte le licenze. “Continuiamo a ricevere tantissime offerte di accordi in licenza che decliniamo, perché vogliamo mantenere un’identità forte, un legame con i nostri prodotti e con i consumatori. Nasce tutto qui al capannone zero, c’è un team di decine di creativi che decidono insieme a me, io ho l’ultima parola. Siamo molto attenti anche ai prezzi, che devono essere giusti per i clienti e per l’azienda: non vogliamo fare utili. La mia soddisfazione più grande di questi anni è stata vedere un bambino che saltava nell’attesa dell’apertura del nostro flagship in piazza della Rotonda, accanto al Pantheon a Roma”.

Legàmi, 400 dipendenti, soprattutto donne con un’età media di 33 anni, è un gruppo inclusivo e si rivolge a un pubblico di tutte le età e di tutte le lingue. “Se penso a chi è il mio competitor, mi viene in mente la gelateria – confessa Fassi – chi entra da noi cerca una coccola, un oggetto che gli trasmetta positività, vogliamo diventare un love brand, il motto deinostri prodotti è “continua a sogare”.

Fassi è riuscito a far sognare anche DeA Capital Alternative Funds Sgr, che lo scorso giugno ha rilevato il 42% della società, iniettando anche nuove risorse per lo sviluppo. “Non volevo perdere la maggioranza, cercavo un compagno di viaggio – spiega Fassi – e con il team di DeA Capital c’è stata subito sintonia su tanti temi, a iniziare dall’ambiente, noi avevamo già il nostro bilancio di sostenibilità”. L’azienda, che ha già emissioni zero, ha appena strappato al cemento un’area di 3 ettari di terra vicina a Bergamo, sarà riservata alla natura ed è stata ribattezzata “Dreamland”. “Il nostro sogno è aprire un parco in ogni città dove inauguriamo una boutique – spiega Fassi – stiamo lavorando con tutti i nostri fornitori, non solo per controllare le condizioni di lavoro standard di sostenibilità, ma per spingerli un po’ oltre sui materialiriciclati e sul rispetto spasmodico dell’ambiente e delle condizioni di lavoro: anche i fornitori e i loro dipendenti devono poter continuare a sognare”.

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